giovedì 30 maggio 2013

Afidi, piccoli e temibili avversari.

I nostri balconi sono oasi verdi in mezzo al cemento, li curiamo, ci dedichiamo a loro e li facciamo crescere con passione e dedizione. Dall'alto delle nostre terrazze guardiamo in basso, certi che niente e nessuno possa attaccare o disturbare le nostre creature verdi. Ma siamo certi che sia proprio così?
In effetti no! L'altezza, per chi si trova ad abitare ai piani alti e se si può considerare come un punto di forza, salva fino ad un certo punto. Infatti anche i nostri amati spazi verdi vengono giornalmente attaccati e messi alla prova da insetti, funghi, muffe e marciumi. La selezione naturale agisce ovunque e noi non possiamo avere la presunzione di bloccarla, però la possiamo aiutare, magari salvando la nostra pianta preferita dai parassiti, o facendo crescere nel modo giusto ogni specie presente nel nostro piccolo habitat domestico.

I parassiti sono un capitolo immenso, che comprende una grande quantità di specie diverse e variegate. La maggioranza appartiene alla classe degli Insetti.

Gli Afidi sono appunto insetti, che appartengono all'ordine degli Emitteri (70.000 specie nel mondo). Sono molto dannosi in agricoltura, non solo per i danni diretti alle colture, ma anche per le numerose malattie che veicolano nelle piante con la loro puntura.
Sono anche i più diffusi e, credo che ad ognuno di noi "agricoltori in miniatura" sarà capitato o capiterà almeno una volta nella vita, di vedere questi piccoli e in apparenza graziosi insettini su una delle nostre piante.


Vediamo nel dettaglio come sono fatti e come riconoscerli.

Come si presentano: Sono piccoli, 2 - 4 mm di lunghezza, con corpo piriforme, il capo è stretto e l'addome è rotondeggiante, e colore variabile, verde, giallo, nero, grigio, violaceo. Alcuni presentano 4 ali trasparenti, 2 più grandi e 2 più piccole, che utilizzano per spostarsi da una pianta all'altra. Quando sono in posizione di riposo le ali sono disposte a tetto sull'addome. Il carattere predominante degli Afidi sono 2 tubuli, detti sifoni, sempre presenti ai lati dell'addome che emettono un liquido ceroso in grado di proteggerli dai predatori. Hanno un apparato buccale pungente e succhiatore con il quale provocano micro traumi al vegetale che li ospita. Osservandoli da vicino si può notare un movimento ondulatorio caratteristico che utilizzano per perforare le pareti della pianta colpita.


La riproduzione: ci sono più generazioni di questi insetti in un solo anno. Le uova si schiudono in primavera, dopo aver superato l'inverno, e producono femmine senza ali dette "fondatrici", in grado di riprodursi in modo asessuato (sena riproduzione). Una volta divenute adulte ed essendo in grado di riprodursi senza accoppiamento, queste iniziano a deporre uova da cui nascono giovani attivi. Così passano molte generazioni, alcune anche alate, fino a che non si giunge all'autunno. Arrivati a questo punto si forma una generazione mista di maschi e femmine, questa volta sessuate, che dopo essersi accoppiate, deporranno le uova fecondate che sverneranno per ripartire la primavera successiva. Questa alternanza di asessuato - sessuato e alato - non alato, gioca un ruolo fondamentale nella velocità di propagazione degli afidi.


Piante colpite: possono colpire ogni specie vegetale indifferentemente. La loro presenza viene favorita da scarsa circolazione di aria tra le piante e da scarso apporto idrico. Le piante sofferenti per sbagliato metodo di coltura, sono le più favorite ad attacco.

Quando compaiono: da Marzo - Aprile, scompaiono quando la temperatura è troppo afosa e umida, per poi riapparire alla fine di Agosto, fino alla comparsa del freddo. Sui nostri balconi o terrazzi possono svernare anche gli adulti trovando riparo nelle serre o sotto i teli di copertura. Le formiche sono grandi alleate di questi insetti. Riescono a creare dei veri e propri "allevamenti intensivi" offrendo protezione agli Afidi in cambio della melata zuccherina di cui vanno ghiotte.


Che danni provocano: moltiplicandosi a grande velocità creano delle colonie fittissime che sembrano come un guanto su giovani fusti, germogli, steli e boccioli. Essendo succhiatori, perforano il tessuto vegetale con il loro apparato buccale per nutrirsi di linfa. Questo crea un deperimento generale della pianta fino a comprometterne la crescita e provocarne il disseccamento. Il liquido ceroso che emettono essendo zuccherino e appiccicoso, crea una patina lucente sui fusti e le foglie che porta ad asfissia le parti colpite e blocca il processo di fotosintesi. Inoltre sono fonte di trasmissione di malattie da una pianta all'altra, inoculando o lasciando entrare virus e funghi attraverso i traumi provocati alla parete del vegetale.


Predatori naturali: i più voraci predatori degli Afidi e anche i più conosciuti, sono le Coccinelle. Questi insetti, sia allo stadio adulto che larvale, sono grandissimi divoratori di Afidi, riuscendo a consumarne centinaia al giorno. Altri predatori sono: i Neurotteri, il cui rappresentante principale è la Crisoperla (Crhysoperla Carnea Stephens), e le larve dei Sirfidi, tra cui ricordiamo Episyrphus balteatus e Eupeodes corollae.


Come combatterli sul balcone: prima di tutto va effettuata un'ottima prevenzione coltivando ogni specie vegetale secondo le sue necessità così da mantenerla forte, vigorosa e in salute. Se poi per vari motivi si dovesse instaurare ugualmente un attacco, possiamo avvalerci di vari presidi per correre ai ripari. Gli insetti antagonisti sopra citati hanno bisogno di grandi quantità di Afidi per completare il loro ciclo biologico, perciò non sempre attecchiranno bene sui nostri balconi o terrazze. Per questo possiamo utilizzare una serie di rimedi per controllare e tenere a bada le popolazioni poco numerose. Possiamo utilizzare: Ortica, Equiseto, Assenzio, Felce Aquilina, Sapone di Marsiglia, Alcool, Peperoncino, Piretro, Propoli ecc... Parlerò di come utilizzare questi rimedi e come preparare infusi, decotti e macerati prossimamente, in un altro post, perché credo che questo argomento meriti un discorso a parte e fatto bene.

Naturalmente non dobbiamo dimenticare che gli Afidi fanno comunque parte di un ecosistema e quindi sono utili per mantenerlo intatto e stabile. Credo e sono convinto che ognuno di noi dovrebbe mantenere almeno una pianta destinata ad essere parassitata per incrementare ed invogliare il ritorno degli insetti utili, sempre più assenti nelle nostre città, perché devastati dall'inquinamento e dall'uso indiscriminato di insetticidi e pesticidi industriali.

Cerchiamo di ritornare al naturale. D'altronde un balcone senza insetti è come una casa senza finestre, non c'è vita e non è affatto funzionale.

Grazie a tutti e buona coltivazione!

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